Dr. Enrico Sangiorgi psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, sessuologo clinico, terapeuta certificato in Schema Therapy ,terapeuta EMDR

DR ENRICO SANGIORGI

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Dr. SANGIORGI ENRICO

 

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PSICOTERAPEUTA, SESSUOLOGO CLINICO, TERAPEUTA EMDR

 

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Disturbi d'Ansia e da Attacchi di Panico

 

Cos'é importante sapere  

Un Attacco di Panico è caratterizzato da una paura intensa in assenza di un vero pericolo. L’attacco ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito in 10 minuti o meno) ed è spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente e da urgenza di allontanarsi.

Gli Attacchi di Panico possono manifestarsi nel contesto di qualsiasi Disturbo d’Ansia come pure in altri disturbi mentali (per es., Disturbi dell’Umore, Disturbi Correlati a Sostanze, disturbi di personalità) ed in alcune condizioni mediche generali (per es., cardiache, respiratorie, vestibolari, gastrointestinali).

 

Gli altri Disturbi d'Ansia

Gli Attacchi di Panico non sono le uniche manifestazioni dell'ansia. Ad esempio l’ansia che è caratteristica di un Attacco di Panico può essere differenziata dall’ansia generalizzata per la natura parossistica e la breve durata temporale del disturbo. Di seguito i principali Disturbi d’Ansia non riferibili ad Attacchi di Panico:

Agorafobia è l’ansia o l’evitamento verso luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile, o imbarazzante, allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un Attacco di Panico o di sintomi tipo panico.

Fobia Specifica è caratterizzata da un’ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento. Ne sono un esempio l'Aerofobia, ovvero la fobia di prendere l'aereo, e la Claustrofobia relativa al disagio di trovarsi in spazi chiusi e ristretti. Le tipologie di fobie sono potenzialmente infinite.

Fobia Sociale è caratterizzata da un’ansia clinicamente significativa in situazioni sociali come ad esempio il parlare in pubblico o camminare in una strada piena di persone.

Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da pensieri intrusivi, in gergo chiamati "ossessioni" (quali ad esempio immagini mentali e pensieri considerati spiacevoli o disdicevoli). A volte, non sempre, la necessità di giungere al controllo delle ossessioni porta alcune persone ad attuare dei comportamenti autopunitivi, spesso legati all'ordine o alla pulizia, denominati "compulsioni".

Disturbo d’Ansia Generalizzato è uno stato d'ansia relativo a preoccupazioni non acute come il disturbo d'ansia ma persistenti e ricorrenti quasi tutto il giorno per lunghi periodi come più giorni di seguito, settimane e a volte mesi.

Disturbo d’Ansia di Separazione è caratterizzato da un'eccessiva ed immotivata preoccupazione riguardo il timore di separarsi o che accada qualcosa di tragico ai propri riferimenti affettivi.

 

Come si manifestano l'ansia e gli attacchi di panico

Sia l'ansia che gli Attacchi di Panico si caratterizzano per la presenza di sintomi somatici e cognitivi


I sintomi fisici dell'ansia

  • palpitazioni,
  • sudorazioni,
  • tremori fini o a grandi scosse,
  • sensazioni di dispnea o di soffocamento,
  • sensazione di asfissia,
  • dolore o fastidio al petto,
  • nausea o disturbi addominali,
  • vertigini o sensazione di testa leggera,
  • parestesie,
  • brividi o vampate di calore.

I sintomi cognitivi dell'ansia

  • paura di perdere il controllo o di ‘‘impazzire’’,
  • paura di morte imminente,
  • derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati da se stessi).

Le quattro cause dell'ansia e del disturbo di panico

L’età in cui tale disturbo si manifesta per la prima volta varia notevolmente da soggetto a soggetto, ma tipicamente si colloca tra la tarda adolescenza e i 35 anni. In base agli studi empirici finora realizzati sono stato riconosciuti quattro fattori di rischio per l’insorgenza dell'ansia e del disturbo di panico:

  • situazioni stressanti fisiche (es. malattie, mancanza di sonno, iperlavoro, uso di sostanze stupefacenti) e psicologiche (es. stress lavorativo, problemi finanziari, cambi di ruolo, conflitti interpersonali, malattie di familiari, separazioni, lutti);
  • iperventilazione, che consiste in una respirazione più rapida e profonda rispetto al fabbisogno d’ossigeno dell’organismo in un determinato momento;
  • predisposizione genetica e attaccamento nei primi anni di vita a persone affette d'ansia, per cui i consanguinei di primo grado si trasmetterebbero la tendenza a rispondere con l’ansia a determinati stimoli;
  • tendenza a prevedere e tentare di controllare incognite sul futuro e uno stile di pensiero catastrofico.

 

Le possibili complicazioni dell'ansia e del disturbo di panico se non correttamente curati

Non sempre al pronto soccorso l'ansia e gli attacchi di panico vengono correttamente diagnosticati, ed anche qualora ciò avvenga la difficoltà conseguente consiste nell’indirizzare la persona verso il trattamento più adeguato. In uno studio recente si è rilevato che negli Stati Uniti solo una persona su quattro che ha il disturbo riceve la cura di cui necessita. Il disturbo da Attacchi di Panico non correttamente curato può portare ad altre complicazioni.

Il disturbo di panico può essere particolarmente invalidante in quanto ha ripercussioni sulla vita lavorativa (es. rinuncia ad un lavoro per le difficoltà di spostamento), familiare (es. tensioni interpersonali causate dalle frequenti richieste di essere accompagnati) e sociale (es. riduzione delle relazioni a causa della difficoltà a frequentare luoghi pubblici) della persona che ne soffre.

La riduzione dell’autonomia, che consegue l’attuazione di comportamenti di evitamento delle situazioni considerate connesse all'insorgenza dell'ansia, danneggia sia la qualità della vita di chi ha il disturbo, sia quella dei suoi congiunti, sia il senso di efficacia personale e la stima di sé. Il decremento dell’efficacia personale e dell’autostima, inoltre, a lungo andare possono produrre una depressione secondaria.

Una possibile conseguenza dell'ansia e del disturbo di panico non curato è l’abuso di sostanze stupefacenti nel tentativo di gestire il disturbo o la depressione che ad esso può seguire.

 

Trattamento cognitivo-comportamentale per la cura dell'ansia e degli attacchi di panico

La terapia cognitivo-comportamentale per l'ansia e il disturbo di panico si basa sul presupposto che la persona tende ad interpretare alcuni stimoli esterni (es. code nel traffico, luoghi chiusi, luoghi aperti) o interni (es. tachicardia, sensazione di svenimento, confusione mentale) come pericolosi o il segnale di un’imminente catastrofe.

Può capitare, ad esempio, di interpretare l’accelerazione del proprio battito cardiaco, dovuta ad uno sforzo fisico, come segnale di un pericolo e questo provoca ansia. Tali erronee interpretazioni, spaventando la persona, scatenano ansia, con i relativi sintomi mentali e fisici.

Se i sintomi dell’ansia vengono poi ulteriormente interpretati in modo catastrofico, ossia se si prospettano conseguenze disastrose, il livello d’ansia cresce ulteriormente, intrappolando il soggetto in un circolo vizioso che culmina in un attacco di panico.

La terapia cognitivo-comportamentale prevede sette procedure:

  1. formulazione di un contratto terapeutico, che contenga, in particolare, obiettivi condivisi da paziente e terapeuta e i loro rispettivi compiti (es. compiti a casa per il paziente);
  2. ricostruzione della manifestazione iniziale e attuale del disturbo;
  3. psicoeducazione, che consiste nel fornire al paziente informazioni sul disturbo, in particolare le sue modalità di insorgenza e mantenimento (mediante la ricostruzione del circolo vizioso del panico);
  4. insegnamento di tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia;
  5. individuazione delle interpretazioni erronee (es. pensieri catastrofici) che portano all’attacco di panico e messa in discussione di tali interpretazioni;
  6. esposizione graduale alle sensazioni e agli stimoli temuti ed evitati;
  7. prevenzione delle ricadute.

 

 

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